SUPERHAMSIK … ED IL NAPOLI VOLA !
L’avventura di Benitez a Napoli inizia con un roboante 3-0 sul Bologna firmato Callejon e Hamsik, la Roma di Garcia espugna Livorno grazie ai gol di De Rossi e Florenzi: la Lazio soffre ma batte 2-1 l’Udinese. Successi anche per Torino (2-0 sul Sassuolo) e Cagliari (2-1 all’Atalanta). Pareggio 0-0 fra Parma e Chievo
Fuori una. Ho tenuto d’occhio Milan, Juventus, Inter e Napoli. Per quello che può valere, rammento come andarono le cose alla prima del campionato scorso: Milan-Sampdoria 0-1, Juventus-Parma 2-0, Pescara-Inter 0-3, Palermo-Napoli 0-3. A noi.
VERONA-MILAN 2-1 (Poli(M),Toni 2 (V). Più che di fatal Verona, parlerei di mal di testa. I gol di Luca Toni, oh yes, ma anche altro. Il Milan si è dimesso dopo il gol di Poli. Scritto che Allegri non è nuovo a partenze così tribolate, dubito che il dispendio di energie di Eindhoven abbia condizionato il crollo. Male El Shaarawy, male Balotelli, male Montolivo. Per tacere della fase difensiva: manca stoffa. Applaudito e non «buueggiato», Balotelli si è marcato da solo. Per un quarto d’ora, il Verona di Mandorlini sembrava paralizzato. Poi ha cambiato marcia. Bravo, Allegri, a non mendicare alibi. Ignoro i benefici dell’operazione Honda.
SAMPDORIA-JUVENTUS 0-1 (Tevez). A proposito di possesso palla: Milan 61%, Juventus 69%. Siamo lì. La differenza l’hanno scavata la personalità e la qualità. La Sampdoria di Delio Rossi era un osso duro. Non ha concesso le praterie della Lazio, in Supercoppa. Pochi tiri, i campioni; ancora meno, gli avversari. Splendido il ricamo del gol, con Vucinic ala sinistra, Vidal trequartista, Pogba incursore e Tevez stoccatore. La Juventus ha vinto senza strafare, da squadra matura. Lenta e un po’ pallosa in attacco, asfissiante quando le circostanze le imponevano di ruggire.
INTER-GENOA 2-0 (Nagatomo e Palacio). Non sarà stata una cavalcata epica, ma era il battesimo di Mazzarri fra calcinacci, gru e ponteggi. Ritmo già pimpante, e rischi corsi, uno. Il buon vecchio Trap ammoniva sempre che le case si costruiscono dalla fondamenta, non dal tetto. Poi, per carità, il livello è stato modesto; e il Genoa molto, molto pavido (che delusione, Lodi). Il tremendismo di Guarin, i guizzi di Alvarez, le volate degli esterni, da Jonathan a Nagatomo, ecco i tratti distintivi dell’Inter attuale, squadra umile e operia. Così, a naso, meglio due punte che una: Palacio (un gol) e Icardi (una traversa) hanno costretto i rivali a dividersi. Domanda: quando l’Inter potrà reggerle? Mazzarri e Liverani lo sanno: c’è ancora tanto da lavorare.
NAPOLI-BOLOGNA 3-0 (32′ Callejon, 45+2, 63′ Hamsik). La scorsa stagione, al San Paolo, il Bologna vinse in campionato e in Coppa Italia. Dal 3-5-2 di Mazzarri al 4-2-3-1 di Benitez, da Cavani a Higuain, da Hamsik a Hamsik. Nella prima mezz’ora, quando la partita andava cavalcata e orientata, il Napoli è stato aggressivo e cacciatore. Poi, certo, la doppietta di Hamsik (sinistro-destro): lo slovacco incarna il filo che lega passato e futuro. Callejon (un palo, un gol) e Higuain si sono messi al servizio della squadra. Zuniga, lui, non mi è parso per niente confuso dalle sirene juventine: sgommava e tagliava (al centro, addirittura). Il Bologna non era al completo, Pioli si è arrangiato. Da Kone, questa volta, nessun prodigio balistico. E non ricordo palle-gol concesse dal Napoli, salvo al momento di chiedere il conto. Se il gioco di Mazzarri era più verticale, questo mi sembra più corale, più autoritario. Ripeto: mi sembra.
di Roberto BECCANTINI
LIVORNO-ROMA 0-2 (64′ De Rossi, 66′ Florenzi)
La nuova Roma di Rudi Garcia non stecca il debutto battendo il Livorno 2-0 in trasferta: a segno fra il 64’ e il 66’ Daniele De Rossi dalla lunga distanza e Alessandro Florenzi, il migliore dei giallorossi per il volume offensivo espresso, in diagonale sinistro. Due gran gol, traversa di Totti e palo di Florenzi: tutto il resto lo para Bardi per un Livorno di esordienti che nella sostanza paga le normali difficoltà iniziali del passaggio di categoria.
LAZIO-UDINESE 2-1 (13′ Hernanes, 16′ Candreva (rig.), 60′ Muriel)
Una Lazio a due facce riesce a battere, pur con tanta sofferenza, l’Udinese all’Olimpico. Il 2-1 finale è determinato dalle reti di Hernanes e Candreva su rigore nel primo quarto d’ora di match e dal bel gol di Muriel, subentrato a Di Natale ad inizio ripresa. I biancocelesti giocano un primo tempo perfetto, dominano, sfiorano la goleada, ma poi, dal 60’, crollano mentalmente e fisicamente e rischiano più volte di subire il pareggio. Vittoria comunque importante, perché avvenuta dopo il 4-0 in Supercoppa con la Juventus e con la curva Nord chiusa per squalifica. I friulani di Guidolin, invece, giocano discretamente solamente l’ultima mezz’ora di gara e pagano un approccio sbagliato, una difesa distratta e un portiere, Kelava, inadeguato per la Serie A. Brutti segnali in vista del ritorno di Europa League con lo Slovan Liberec.
PARMA-CHIEVO 0-0
La sfida del Tardini tra i Ducali di Donadoni e il Chievo di Sannino termina a reti bianche: protagonisti i due portieri, Mirante e Puggioni. L’estremo difensore dei padroni di casa è decisivo nel primo tempo su Thereau e Paloschi, mentre – nella ripresa – è il collega del Chievo a salire sugli scudi con una super-parata su Biabiany. E’ una prestazione tra luci e ombre quella di Antonio Cassano alla sua prima partita con la maglia gialloblù: tante illuminanti giocate, ma davvero tante, troppe pause.
TORINO-SASSUOLO 2-0 (40′ Brighi, 63′ Cerci)
Con una rete per tempo il Torino chiude la pratica Sassuolo e inizia con il piede giusto il campionato. Granata trascinati dai giocatori di maggiore esperienza e tasso tecnico della rosa. A segno nel primo tempo, al 41′, Brighi, su assist del generoso Immobile, e nella ripresa, al 18′, Cerci, autore di una prodezza balistica. Sconfitta pesante per il Sassuolo, che ha giocato bene ma è stato poco pungente in attacco.
CAGLIARI-ATALANTA 2-1 (27′ Stendardo, 28′ Nainggolan, 63′ Cabrera)
A Trieste il Cagliari inizia bene la stagione 2013-2014 di Serie A. In uno stadio semivuoto, Sau e compagni battono la squadra di Colantuono per 2-1. Passano in vantaggio gli ospiti grazie al colpo di testa di Stendardo. Ma i sardi dominano in campo, e prima pareggiano i conti con Nainggolan, poi nel secondo tempo Cabrera segna il primo gol in Serie A. L’Atalanta si sveglia troppo tardi, colpisce un palo con Livaja, ma il gol del pareggio non arriva. Il Cagliari ha giocato meglio e si è meritato questi primi tre punti della stagione.