Andrea Agnelli parla a Coverciano al Seminario Figc-Ussi
Servizio di Mario Giglio per PALERMOCHANNEL.TV , www.rosanerosiamonoi.it e CANALE46 (canale 94 del digitale terrestre e canale 632)
Parte dell’intervento del Presidente della Juventus, Andrea Agnelli, al 7 ° Seminario di aggiornamento professionale organizzato dalla FIGC e l’USSI al centro sportivo di Coverciano sul tema “Il calcio e chi lo racconta “ con la partecipazione di giornalisti sportivi provenienti da tutta Italia.
Fra le più numerose la Delegazione siciliana guidata dal Presidente Regionale Ussi Roberto Gueli della RAI , dal Segretario regionale Nino Randazzo e dal Segretario di Palermo, Agrigento, Trapani e Caltanissetta , Mario Giglio.
Un interessante confronto con addetti ai lavori che si è concluso con l’intervento di Agnelli , introdotto brillantemente da Antonello Valentini e che ha anticipato quello conclusivo del Presidente della FIGC Abete e del Presidente CONI, Malagò.
Era presente anche il Presidente della Serie B , Abodi.
«Mariella Scirea? La sua è stata una reazione legittima». Così Andrea Agnelli, presidente della Juventus, commenta la reazione della vedova Scirea dopo il caso dei cori antisemiti provenienti dalla Curva Sud dello Stadium bianconero. Il numero uno del club bianconero, intervenuto a Coverciano al seminario Figc-Ussi, conferma la volontà di combattere ogni forma di razzismo, ma si dice contrario ad ogni enfatizzazione del fenomeno. «Quella di Mariella è stata una reazione legittima. Anche noi siamo contro ogni forma di discriminazione. Il nome di suo marito è legato alla curva con i tifosi più passionali – ha aggiunto – siamo fieri e orgogliosi di averlo. Ci vuole un messaggio forte e comune, contro ogni forma di discriminazione, anche se si dà troppa risonanza a certi fenomeni marginali».
Il presidente della Juventus, ospite del seminario di aggiornamento per giornalisti sportivi, a Coverciano, è intervenuto sulle dichiarazioni della vedova di Gaetano Scirea, che ha stigmatizzato i cori degli ultrà juventini, chiedendo il ritiro del nome del marito dalla curva in caso di reiterazione.
“La Juventus ha sempre combattuto certi comportamenti e di recente sono stato all’Unesco, a Parigi, per una conferenza sul razzismo nel calcio – ha aggiunto Agnelli – ma dobbiamo anche distinguere certi fenomeni”.
Quanto a quei cori ha però sottolineato che “sono sempre molto attento ai cori negli stadi e ogni volta rimango sorpreso. Domenica dalla tribuna non ho sentito nulla e anche i miei collaboratori non hanno sentito niente. Poi leggo il referto. Ci può essere stato un coro sbagliato, ma da parte di 30-40 persone, che nonostante la tecnologia presente allo stadio, non riusciamo ad individuare. È giusto schierarsi contro questi cori, ma evidentemente c’è qualcosa che non funziona nel sistema, se nessuno di noi allo stadio li ha sentiti e poi vengono così enfatizzati il giorno dopo. Bisogna evitare di fare da cassa di risonanza a certi comportamenti che producono uno spirito di emulazione tra ragazzi di 25 anni, che non hanno visto l’Heysel, non sanno dov’è Superga o non hanno mai sentito parlare della Shoah”.