IACHINI : ” Niente regali da nessuno … la serie A ce la guadagnamo da soli”
Giuseppe Iachini, allenatore del Palermo, oggi in conferenza stampa ha considerato anche la possibilità di ottenere la promozione già a Latina
“Noi non partiamo con l’obiettivo di vincere, sarebbe troppo presuntuoso e non solo per il Latina, ma per il nostro percorso. Noi andiamo avanti con le nostre tappe, questa è l’ennesima e deve darci un’altra prestazione importante sul piano della prestazione, degli atteggiamenti e dell’applicazione. Ci vuole la partita perfetta contro un avversario organizzato, con giocatori di qualità ed esperienza, in un ambiente che sarà caldo. Anche sul piano della personalità voglio verificare una nostra crescita. Non ci aspettiamo regali da Empoli o da chissà chi, la nostra classifica è conquistata sul campo col lavoro settimanale. Ce la guadagneremo da soli, non mi interessa se la matematica arriva domani o alla prossima partita.
Siamo molto vicini alla promozione, ma ancora dobbiamo andarcela a conquistare. Quando arriverà non dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento di una virgola, c’è un percorso da andare a fare e un’idea di professionalità e attaccamento alla maglia da dimostrare. Dobbiamo ritargliarci ulteriore strada e fare ulteriori punti. Giocando fuori casa e in un campo caldo potremmo inserire un giocatore come Maresca, cosa che con la Reggina non è stata fatta. Dobbiamo valutare la condizione generale. I ragazzi sanno come interpretare la partita, rispetto allo studio della gara conterà anche la condizione.
Vedremo nello studio della partita se sarà il caso di inserire Vazquez sin da subito o a partita in corso. Valuterò con lo staff medico, ma questo non cambia il nostro modo di andare in campo. Belotti ha avuto un infortunio importante per la sua riatletizzazione, per questo non è mai partito titolare. Adesso dipende dalle situazioni contingenti alla partita, che hanno portato a scegliere attaccanti con altre caratteristiche.
La sconfitta patita all’andata col Latina fu una partita molto casuale, con due gol derivanti da palle lanciate in area. Due episodi, non rischiammo più di tanto, ma merito a loro perché hanno capitalizzato le loro occasioni. Noi magari non siamo stati così bravi, ma dobbiamo anche vedere il loro parco attaccanti. Jonathas e Ghezzal hanno giocato in serie A, Jefferson è un altro bravo attaccante, poi c’è anche Paolucci. Al di là delle caratteristiche, hanno anche un’età che non può essere paragonata a quella dei nostri. Dybala ha 20 anni, così come Belotti. Solo Lafferty ha 25 anni, loro sono più abituati a giocare con furbizia queste partite. Noi cerchiamo di sopperire all’inesperienza con la conoscenza.
Non è normale che il Palermo vinca subito la Serie B, basta guardare quanti anni hanno perso il Torino o la Sampdoria …oppure anche squadre che hanno vinto scudetti come Bologna, Verona e Genoa. In annate così va dato merito ai ragazzi e allo staff, in pochissimi mesi abbiamo ritrovato un percorso giusto. Io la Sampdoria l’ho portata in A ma con 6 mesi di lavoro. La mia metodologia ha portato risultati, ma come lo faccio io lo fanno anche altri colleghi.
Possibilità di aprire un ciclo? Ci sono i presupposti: l’età media, la crescita, la passione dei tifosi e del nostro pubblico. Si può costruire qualcosa di interessante, però di queste cose ne parleremo più tardi. La passione del presidente, al di là di quel che poteva sembrare, è sempre carica. Anche troppo a volte. Quando c’è un presidente così è di buon auspicio.
Il mio legame col Presidente Zamparini e con l’ambiente? La conoscenza con il Presidente e dell’ambiente da tanti anni, l’affetto reciproco che già poteva esserci, tutti questi sono elementi importanti. Io ce l’ho messa tutta anche da altre parti, ma qui ho potuto ricambiare con chi già mi conosceva. Mi ha dato maggior voglia a mettere più impegno col Presidente. Il mio destino forse era quello di ripartire nell’annata più difficile del Palermo e iniziare un nuovo percorso insieme. Sono belle storie, vanno cavalcate e ci saltiamo sopra con la voglia di fare il meglio.
Possibilità di proseguire il lavoro con Perinetti? Io sono un uomo di campo, il resto sono interessi della società. Però non posso non parlare positivamente del mio rapporto col direttore Perinetti, con Budan e con Baccin. Il rapporto è ottimo con tutti, ma io sono un allenatore di campo e rispondo solo sulle questioni di campo. Se dovrà succedere qualcosa, ne parleranno loro. Il mio ruolo, ovunque sono andato, è quello di valorizzare al massimo il parco giocatori. Far incrementare il loro valore e farli rendere, trovando la chiave giusta per ognuno. E’ chiaro che allo stesso tempo, come è stato nel mercato di gennaio quando ci sono stati degli indirizzi, anche nel futuro si parlerà tutti insieme.
E’ mancata la presenza allo Stadio della tifoseria ? Ci si arriverà, sicuramente. Quando vai in giro per la città vedi i tifosi che ti salutano e si complimentano. Poi ci sono altri risvolti per lo stadio e per il pubblico. Ai tempi dei Picciotti bastava vincere fuori casa per averne 30000 allo stadio, però negli ultimi anni il presidente Zamparini ha portato qui un palcoscenico importante. Un po’ questo, un po’ il tempo, un po’ per il giocare di sabato, la crisi e i controlli allo stadio, che manca solo che controllino le mutande… Allora uno si fa questa domanda. Ma la città ha entusiasmo, arriverà anche questo e ci sarà il giusto riconoscimento per questi ragazzi.
Possibilità di battere alcuni record ? Potevo pensarci se avessi iniziato io la stagione. Con tre mesi di ritardo è più difficile. Parliamo sempre di situazioni dove altri colleghi sono partiti il 10 luglio programmando e portando avanti una media punti dalla prima giornata. Noi arriviamo al nostro obiettivo, poi vedremo. Non è una nostra priorità, ma in virtù dei tre mesi di lavoro in meno è tutto un percorso diverso.
Possibilità di arrivare sulla panchina rosanero già questa estate? Non sono pentito, c’erano dei presupposti di serie A ma non è mai mancato l’affetto per la piazza e per il Presidente. Ero stato allertato per andare in A, ma certe chiamate non si sono concretizzate poi. Un collega non è andato, ma ci siamo lasciati con stima e affetto. Era un ‘no’ professionale, nient’altro. Andando avanti, quando mi richiamò il Presidente, mi disse di non rompere le scatole. Sapeva che sarebbe arrivata qualche chiamata a breve e mi ha chiesto un aiuto sul piano umano. Io lì non ho neanche parlato di contratto, era impossibile dire di no. Preferisco lavorare dall’inizio, so già che non è facile lavorare in corso d’opera, ma la mia vita professionale già diceva quello. Il rapporto affettivo col Presidente e la sfida sportiva di andar a rimettere in sesto questa situazione difficile mi hanno convinto. Questa battaglia mi ha rimesso in sesto.
Tornando alla partita col Latina…. Al di là dei numeri su difese ed attacchi, noi dobbiamo raggiungere un equilibrio di squadra e dobbiamo essere velenosi e imprevedibili offensivamente, giocando su palle inattive ed inserimenti. Nella fase di non possesso si raggiungono gli equilibri di squadra e questo fino ad ora ci ha portato a raggiungere questi punti. La nostra identità e quella del Latina è stata già inquadrata, poi saranno gli episodi a poter far girare la partita. Il percorso non cambierebbe .
Che dire di Federico Viviani, ( ex Roma ed oggi regista del Latina finito nelle mire dei rosa nello scorso gennaio) ? Viviani lo tenevamo sotto osservazione perché ha qualità di un certo tipo, ma non solo noi. Non trovava spazio a Pescara e nel centrocampo a tre poteva essere un’idea giusta. A Latina ha trovato una situazione adatta alle sue caratteristiche. E comunque un giovane interessante, nulla da dire.
Palermo: ventitré convocati per il Latina
Sono ventitré i giocatori rosanero convocati dal tecnico Giuseppe Iachini per la sfida di domani contro il Latina ore 15.00.
PORTIERI: Fulignati, Sorrentino, Ujkani.
DIFENSORI: Andelkovic, Daprelà, Lazaar, Milanovic, Pisano, Terzi, Vitiello.
CENTROCAMPISTI: Barreto, Bolzoni, Di Gennaro, Maresca, Ngoyi, Stevanovic, Troianiello, Vazquez, Verre.
ATTACCANTI: Belotti, Dybala, Hernandez, Lafferty.