Chiediamo Giustizia per il Palermo
Visti i precedenti in cui norme , regole e leggi non sono state applicate è difficile sperare in un pentimento di chi ci accusa ingiustamente ma oggi è una ricorrenza troppo importante la strage in cui morirono per avere creduto ed applicato le leggi e lottato per il trionfo della Giustizia, pagandone il prezzo addirittura con la loro vita, Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo ed i ragazzi della sua scorta ed accettare che proprio nello sport in cui ci si riempie la bocca del valore della lealtà sportiva possa succedere ancora che si cerchi di fare prevalere tesi già smontate dai giudici ordinari e dalla Cassazione, che è l’ultimo grado di qualsiasi giudizio, usandole per penalizzare ancora ed uccidere il Palermo ed assassinare ancora la Giustizia non possiamo accettarlo e speriamo che ci siano da lassù Giovanni con Paolo che dandosi la mano con la nostra amata Santa Rosalia ci aiutino a fare in modo che a trionfare questa volta sia la Giustizia e quindi Palermo terzo ed ai playoff piuttosto che l’ingiustizia che servirà solo a favorire tutti i bugiardi e chi ne trarebbe evidenti vantaggi dalla retrocessione del Palermo in C.
Che la Giornata della Legalità riporti un po’ di Giustizia al Palermo che è ormai è diventata una vittima sacrificale …. anche se dobbiamo riconoscere che la giustizia ordinaria correttamente ha valutato le accuse e le ha respinte vista l’insussistenza tutte….per cui sarebbe opportuno che anche la Corte federale e la Figc ne prendano atto e si scusino con la società di via del Fante per le accuse che anche la Cassazione hanno definito insussistenti.
E’ sempre aperta una domanda come mai ancora si attende la giusta condanna di una squadra non per uno o due o tre fatti e situazioni di cui sono pienamente responsabili e che ha lasciato il Palermo in serie B ?
Ricordiamo che si aperto un procedimento sugli stessi argomenti già esaminati e giudicati nell’ordinamento giuridico ordinario in tutti i suoi gradi e che la Cassazione ha dichiarato anche inammissibile l’appello della procura di Palermo contro il mancato sequestro di 50 milioni di euro dai conti della squadra di calcio del Palermo.
La richiesta era stata inoltrata dai pm nell’ambito delle indagini sulla gestione da parte di Maurizio Zamparini del club rosanero negli ultimi anni.
Il giudice per le indagini preliminari Fabrizio Anfuso aveva già ritenuto infondati i presupposti per il sequestro chiesto dai pm.
Poi lo stesso procuratore generale aveva chiesto il rigetto dell’appello inoltrato dalla procura di Palermo.
La decisione della Suprema corte chiude la partita sulla somma che se fosse stata sequestrata avrebbe dato il colpo di grazia alla società nel suo momento di massima difficoltà alla ricerca di un compratore o di un piano di salvataggio.
Un sospiro di sollievo per il collegio difensivo del Palermo e di Maurizio Zamparini al quale nei giorni scorsi sono stati confermati gli arresti domiciliari, perché ritenuto in grado di reiterare il reato anche se non si capisce giuridicamente come sia possibile sopratutto anche alla luce di questo appello respinto e del fatto che ha ceduto la società.
Non è la prima volta che le richieste dei pm palermitani vengono respinte. In prima battuta, infatti, il gip Fabrizio Anfuso aveva limitato a 1,2 milioni la consistenza del sequestro nelle casse rosanero.
In seguito, era poi arrivato il pronunciamento del Tribunale del Riesame che aveva ordinato la restituzione delle somme.
La richiesta di sequestro preventivo partiva dalle contestazioni di riciclaggio, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte da parte di Zamparini.
Accuse tutte risultate infondate ed adesso arriva la parola fine ad illazioni, ricostruzioni cervellotiche e mille altre fantasie fino al fallimento della società che si sono scatenate nei social.
Nei giorni scorsi invece da parte della giustizia sportiva, infatti, veniva inferto un duro colpo alla gioia e alle speranze dei tifosi. Una sentenza del Tribunale Federale Nazionale della FIGC ha deciso la retrocessione della squadra all’ultimo posto, spedendola di fatto in Serie C, divisione dalla quale dovrebbe ripartire nella prossima stagione.
I motivi risiedono in gravi illeciti amministrativi che erano stati contestati dalla Procura ma che dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione sono decaduti.
Per questo, senza attendere l’appello, si dava immeditamente esecutività alla sentenza e successivamente al Palermo era stata negata anche la richiesta di sospendere i playoff della Serie B in attesa del verdetto di appello previsto per oggi 23 maggio, tanto che le prime partite degli spareggi sono già state giocate con i successi di Cittadella e Verona rispettivamente su Spezia e Perugia.
Ma, anche se non si sono fermati i playoff, anche la macchina della giustizia va avanti e nei giorni scorsi è arrivata un’importante sentenza della Corte di Cassazione che, dando ragione al Tribunale del riesame di Caltanissetta, ha ritenuto che non vi siano elementi obiettivi per ritenere fittizia l’operazione Alyssa, proprio quella al centro della decisione di retrocedere il club all’ultimo posto della Serie B.
Quindi tutto regolare con la Alyssa è la holding lussemburghese che aveva acquistato Mepal, in sostanza il Palermo, operazione che era stata ritenuta un modo per creare credito fittizio e gonfiare i conti del club.
Alla base della sentenza della Suprema Corte, invece, ci sarebbe l’accertamento che Alyssa avrebbe effettivamente versato prima 4 milioni e successivamente altre due rate, da 7,5 e 5,7 milioni, accollandosi in tal modo i debiti che il Palermo aveva contratto nei confronti di Zamparini.
Secondo il pronunciamento della Cassazione, quindi, non sussisterebbero motivi per ritenere fittizio il credito di 40 milioni.
Si tratta quindi di un assist importante per il club rosanero e le sue residue speranze di evitare la retrocessione. Un assist che il Palermo spera di sfruttare davanti alla Corte Federale d’Appello, dove oggi giovedì alle 16.30 avrà luogo l’udienza di secondo grado visto che legalmente dalla giustizia ordinaria fino alla Cassazione è stata confernmata la regolarità dell’operazione e di conseguenza decadono le motivazioni non solo della retrocessione ma addirittura della proponibilità di questo giudizio adesso fondato sul nulla.
Ma i comportamenti dello scorso anno con 3 squadre abusive che hanno giocato in serie A solo per fantasiose interpretazioni al posto del Palermo fanno sempre temere il peggio.
Ovviamente , in caso di ribaltamento della sentenza di primo grado, si aprirebbe un altro fronte sicuramente e decisamente molto difficile quanto delicato: quale sorte avrebbero, infatti, le partite dei playoff giocate fino a quel momento?