Calcio, via libera per 13 o 20 giugno salvo rinvii.

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Atteso il via libera per 13 o 20 giugno salvo rinvii.

La Lega propone le 21.45 e porta Sky in tribunale

Il giorno tanto atteso è arrivato. Alle 18.30 il ministro dello sport Vincenzo Spadafora incontrerà tutte le componenti federali: da Gravina per la FIGC a Dal Pino per la Serie A, passando per Balata, Ghirelli, Sibilia, Tommasi, Ulivieri e Nicchi. Il ministro informerà il mondo del calcio sulle valutazioni fatte dal CTS circa il Protocollo per le partiteSpadafora molto probabilmente darà anche una risposta definitiva sulla ripresa del campionato.

Ultimora. Il comitato tecnico scientifico della Protezione civile ha dato parere positivo al protocollo gare della Federcalcio per la ripartenza del campionato.

“Apprezzamento per la puntualità di dettaglio nell’analisi di molti aspetti” è stato espresso dal Cts, che ha però ribadito come “le norme attualmente in vigore prevedano chiare disposizioni” a proposito “della quarantena di un soggetto positivo” e quella conseguentemente precauzionale di tutto il resto del gruppo-squadra.

Gazzetta dello sport  – Oggi alle 18.30, il momento in cui Vincenzo Spadafora aprirà la conference call con tutte le componenti del mondo del calcio, al ministero dello Sport dovrebbero essere già arrivate le indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico. Che ieri non ha ancora aperto il fascicolo, ma che lo farà nella riunione di stamattina. Il protocollo sanitario per la ripresa delle partite riprende in pieno ciò che è stato stabilito per gli allenamenti: riesce difficile a questo punto pensare a una contrarietà degli scienziati.

Ieri è stato un giorno di contatti e di riunioni preparatorie. Si è discusso in Figc del problema della proroga dei contratti. Non ci potrà essere una norma complessiva, l’«ombrello» dell’indicazione Fifa permetterà trattative singole che comunque avranno dei vincoli. Il principio è chiaro, anche per i prestiti: i calciatori dovranno rimanere nelle loro squadre attuali fino alla fine della stagione (cioè al 31 agosto) senza fare ritorno alla base. Si parla anche di una mediazione sul fronte dei meccanismi per evitare un’eccessiva dilazione dei pagamenti degli stipendi. Ieri Damiano Tommasi, il presidente dell’Assocalciatori, ha detto a «Il Mattino» che «i calciatori non sono dei robot, ci sono delle preoccupazioni. Una criticità è la partita alle 16.30 che a giugno e luglio in Italia non è pensabile».

Non tutte le società di Serie A sono pronte alla battaglia legale con Sky: alcune big preferiscono evitare lo scontro.

La Lega Serie A ha depositato ieri la richiesta di un’ingiunzione di pagamento a ‘Sky’, per il pagamento dell’ultima rata dei diritti tv. Una guerra all’emittente satellitare alla quale, però, non tutti i club parteciperanno. Secondo quanto raccolto dal ‘Corriere dello Sport’, infatti, diverse società non presenteranno la propria richiesta, che andrebbe affiancata a quella della Lega.

Un gruppo di squadre, tra cui alcune big (escludendo Lazio e Napoli) ha preferito evitare lo scontro, per una ragione semplice: meglio non inasprire gli animi in vista della trattativa per il triennio 2021/24. Il mercato presenterà una concorrenza estremamente ridotta e, di conseguenza, ‘Sky’ potrebbe offrire una proposta al ribasso.

Tanti altri club, soprattutto tra le medio-piccole, si concentrano però sul presente e sugli importi da incassare quanto prima, visti i problemi di liquidità causati dall’emergenza coronavirus. Ieri il presidente del Brescia, Massimo Cellino, con una pec ha chiarito che “esiste un diritto sancito da un contratto” e che non c’era “necessità di attendere altre decisioni per esercitarlo”.