Baldini :”Nell’amichevole con il Pisa ho aperto gli occhi. Meglio andare via adesso che essere cacciato da sconfitto dopo 4 o 5 domeniche”
Castagnini: “E’ giusto sapere che Il City ha messo risorse per fare un campionato giusto di Serie B, per fare solo una stagione di assestamento”.
Oggi conferenza stampa , alla Casena dei Colli dei dimissionari Baldini e Castagnini che non si sentivano più parte del progetto Palermo e per parlare delle loro irrevocabili dimissioni da tecnico e direttore sportivo del Palermo.
Inizia a parlare Castagnini: “Sapete tutti perché e come siamo rimasti. Baldini è rimasto per i grandi risultati che ha fatto, per l’amore della gente. La città era felice che Baldini proseguisse, lui si è esposto per me ma noi non ci sentivamo al centro del progetto. Ci abbiamo provato. Non siamo riusciti a fare un determinato tipo di lavoro, abbiamo perso il gruppo e tutta quella forza che ci ha portato lo scorso anno a ottenere quel grandissimo risultato. Quando ci siamo accorti di questo abbiamo deciso”.
Castagnini: “Baldini non ha avuto call col City Group in questi giorni. Lui non ha avuto rapporti diretti con loro, per questo non si sentiva al centro del progetto. Il mercato l’abbiamo fatto assieme ma non è una questione di calciomercato. Noi abbiamo lavorato l’anno scorso su alcune emozioni che non siamo riusciti più a dare ai giocatori. Niente contro il City o contro Zavagno. I giocatori che hanno firmato il rinnovo sono contenti ma bisognare sapere come si firma, ci sono passaggi che sono importanti. Non si possono aspettare tutti quei giorni per rinnovare i contratti ma è colpa nostra. Io mi assumo le responsabilità. La squadra di quest’anno non ha lo stesso ardore di quella dello scorso anno”.
Baldini: “Sento di non essere parte del progetto della società, per questo mi dimetto. Le condizioni attuali non permettono di poter portare la squadra in Serie A. Questa tifoseria è straordinaria, il gruppo mi ha regalato emozioni. La festa finale è stata indescrivibile. Io posso solo ringraziare il Palermo e Mirri. Ciò non toglie che io ho detto di voler andare in Serie A, ma sarebbe servito creare un gruppo compatto col tempo. Ma nel calcio esistono solo i risultati e se non vinci ti mandano a casa. Siccome so come sarebbero andate le cose, preferisco andare a casa adesso””.
“Per andare in Serie A bisogna ricreare questo gruppo e ci vuole del tempo ma se non vinci ti mandano a casa. So come sarebbe andata a finire, ho una certa età e ho scelto di andarmene per il bene del Palermo. City Group hanno dato la possibilità di lavorare in un certo modo ma Castagnini non mi trasmetteva più la fiducia per portare i rosa in Serie A, combatteva con tanti problemi, mi portava le sue amarezze. Non avevo più lo stesso entusiasmo ed entrambi non eravamo più gli stessi. Non volevamo prendere i calci nel culo e avere il conto in banca pieno, vogliamo lasciare il Palermo così hanno il tempo di lavorare”.
“Credo che questa sia la soluzione migliore per il Palermo. Il gruppo non c’è più per una serie di motivi: alcuni giocatori pensavano di prendere un ingaggio migliore, altri che hanno aspettato giorni a casa prima di rinnovare, una serie di collaboratori non sono felici. Tutte queste cose hanno rotto il gruppo, prima non si faceva così. Io però non voglio accusare il Palermo, è cambiata la proprietà e il modo di lavorare. Io già dieci giorni fa mi volevo dimettere”.
“Il gruppo dell’anno scorso poteva andare in Serie A. Potevo riuscirci ma girava troppo malumore. Tra la dignità e i soldi, io scelgo la dignità. Non ho niente contro il Palermo o contro la dirigenza. Ho capito che il mio modo di essere non si concilia con il modus operandi del City Group”.
Castagnini: “Al presidente ho detto che si era creata una situazione che noi facevamo fatica a sistemare. Non c’entra niente il City, loro hanno un modo di lavorare migliore del nostro e porteranno il Palermo in Serie A di sicuro. Solo che non eravamo compatibili. La società era sempre stata al corrente della situazione. I giocatori ora sanno che c’è un’altra proprietà e cambiano gli obiettivi, prima era o quello o quello. Io sono arrivato a Palermo il 5 agosto 2019 e ho iniziato a lavorare sulle scale della Damir. Non mi sono mai tirato indietro, anche nei dilettanti. Andar via da Palermo per me è un peso incredibile. Ho dato tutto e non l’ho fatto per soldi. Non va dimenticato chi ha creato questa società e mi riferisco a Sagramola, che nessuno cita più”.
“Ieri Gardini e Mirri ci hanno parlato chiedendoci di pensarci, volevano farci continuare. Quando non hai più nulla dentro è inutile andare avanti. Penso di non aver avuto più niente da dare, in questa situazione non possiamo fare il massimo”.
Adesso vedremo se arriveranno giocatori veri ed adatti alla Serie B e quindi era una scusa per costringerli ad andare via per mettere uomini di gradimento del City , come pare
Baldini: “Mirri e Gardini hanno fatto di tutto per convincerci a rimanere. Io non mi sono sentito al centro del progetto, non è però un problema di criticare la proprietà. Io non prendo per il culo la gente di Palermo, mi considero un figlio del popolo. Io voglio andare in Serie A, non me ne frega niente, perché mi devo rimangiare quello che ho detto?! Io vivo di emozioni. Volevo giocatori funzionali e creare lo stesso entusiasmo dell’anno scorso per portare i tifosi allo stadio”.
Castagnini: “Non abbiamo rancore o rabbia verso nessuno. Ringraziamo la società precedente e la proprietà attuale per averci dato questa possibilità anche se non ci sentivamo la fiducia, il sentimento è questo. A Palermo faranno grandi cose ma ci vorrà del tempo. Faccio un ‘in bocca al lupo’, lasciado , come credo, un patrimonio importante”.
Baldini: “Dobbiamo solamente dire grazie, sarò sempre tifoso del Palermo. Andrò in curva e mi metto la sciarpa rosanero. Non era un questione di calciomercato ma di fiducia; ero circondato dal malcontento, da parte di tutti. Per questo il gruppo non c’era e nel calcio non c’è tempo. L’anno scorso ero al centro del progetto, per questo ce l’ho fatta”.
Baldini :“I giocatori avranno sempre il mio affetto. Io per loro sono stato “l’allenatore” che prima ha considerato l’uomo che il calciatore. Volevamo continuare a fare lo stesso anche col City Group. L’amichevole col Pisa è stata una cartina tornasole, quattro gol dopo mezzora non li prendiamo nemmeno con la Primavera. Lì ho aperto gli occhi e ho capito i problemi parlando con la squadra. È giusto che il Palermo provi a creare una squadra forte senza di me. Pisa è stata la cartina di tornasole. Questo ha significato che la mia protettrice mi ha detto di aprire gli occhi. Ci siamo resi conto dei problemi. E siccome il Palermo ha la possibilità di creare una squadra forte lo farà senza di me. I giocatori mi ringraziano per quanto gli ho insegnato sul campo e fuori. Io non sono un professore, questo è un mondo di ipocriti e quindi ci vuole tempo per spiegare la differenza tra un allenatore e l’allenatore.
Le cessioni di Giron e Dall’Oglio? Non hanno influito sulla mia scelta, hanno avuto opportunità irrinunciabili. Era giusto che questi ragazzi avessero la possibilità di guadagnare. Staff? Mi conoscono, sanno che quando prendo decisioni ho forti motivazioni. Ognuno di noi è libero di scegliere. Nardini domenica in panchina? Di queste cose non parlo””.
(N.R. se il Pisa nel secondo tempo non si fosse fermato con passaggi indietro , nessun attacco tranne uno ed è stato gol ed i giocatori toscani non si fossero messi a prendere il sole nel secondo tempo di gol ne avremmo preso altri 8 talmente è alto il dislivello di valori fra l’attuale Palermo Fc ed una mediocre squadra di serie B come è il Pisa che sembrava il Barcellona rispetto a noi ovvero sembrava di giocare con noi che rappresentavamo l’Oratorio Marineo .
In realtà Baldini con il suggerimento di Santa Rosalia ha capito che mancavano gli 11 titolari e le riserve e senza l’arrivo di 11 titolari e riserve con giocatori affermati in Serie B o serie A e soprattutto acquistati e non prestati non ci sarà futuro e dice bene quando pensa che dopo 5 partite a zero punti sarebbe stato naturale esonerarlo ed attribuire a lui le colpe della disfatta del Palermo ed insulti per Castagnini per avere comprato solo scartine e non giocatori veri.)
Castagnini: “Il mercato è stato fatto in maniera trasparente. ed alla domanda se le decisioni sono state prese soprattutto da me ma erano condivise e rapporto con Zavagno? rispondo che l’ultima decisione la prendevo io ma il rapporto era professionale. Ho sempre avuto la possibilità di ‘muovermi’. Devi percepire fiducia totale quando lavori; nei tre anni precedenti l’ho avuta da Sagramola e Mirri. Non basta solo scegliere un giocatore per essere al centro del progetto”. ( N.R. Ed in realtà , adesso, ogni contratto viene mandato in Inghilterra da dove dopo una settimana arriva lo sta bene o lo stop a quella trattativa.)
“Vai a vedere la rosa del Monza che ha vinto i playoff, io sono orgoglioso di aver portato otto giocatori dalla D alla B. Qualcuno si dimentica spesso che noi nei tre anni che abbiamo vinto ci abbiamo messo un anno in meno del Bari spendendo meno soldi. Abbiamo fatto anche delle plusvalenze come quella di Lucca. Dove può arrivare il Palermo? “E’ giusto sapere che Il City ha messo risorse per fare un campionato giusto di Serie B, per fare solo una stagione di assestamento”.
Chiude Baldini: “Per me dire di voler andare in Serie A non è una sbruffoneria ma mi volevo mettere alla prova. come un alpista che scala la montagna per capire cosa sono e cosa so fare . Non cambio modo di vivere. Un bacione a tutti e forza Palermo !”.
Palermo, via anche Nardini. Si dimette il figlio di Baldini
Con l’addio di Silvio Baldini, lasciano il Palermo anche quelli del suo staff. Le dimissioni del tecnico rosanero portano così anche ad andar via i suoi collaboratori più stretti, a cominciare dal vice Mauro Nardini e da Stefano Pardini (preparatore dei portieri), che vengono esonerati.
Presenta invece le dimissioni Mattia Baldini, figlio di Silvio e collaboratore del tecnico nelle vesti di “match analyst”.
Gli altri componenti dello staff tecnico del Palermo sono invece al momento confermati. La guida tecnica viene affidata a interim a Stefano Di Benedetto allenatore della squadra Primavera che dirigerà gli allenamenti della prima squadra fino all’arrivo del nuovo allenatore.
Il Palermo FC comunica di aver affidato ad interim la guida tecnica della prima squadra a Stefano Di Benedetto, già allenatore della Primavera rosanero, e la direzione sportiva a Leandro Rinaudo, già responsabile tecnico del settore giovanile del Club.
Contestualmente il Palermo comunica di aver ricevuto le dimissioni del collaboratore della prima squadra Mattia Baldini, ed aver sollevato dall’incarico il vice-allenatore Mauro Nardini ed il collaboratore della prima squadra Stefano Pardini, a cui vanno i migliori auguri per il prosieguo della carriera.
Sul fronte allenatori sembra esserci stata una accelerazione per Eugenio Corini ex grande regista del Palermo dal 2003 al 2007 dove ha giocato 129 partite realizzando 25 gol ed ora allenatore . Nelle prossime ore ne sapremo di più.