Palermo. Tentato illecito sportivo Parma le richieste Pm …
E’ iniziato alle 11.00 davanti al Tribunale Federale nazionale della Figc il processo sportivo che riguarda l’accusa mossa dal Procuratore della Federcalcio Giuseppe Pecoraro nei confronti degli emiliani. Al centro della vicenda c’è l’attaccante Emanuele Calaiò accusato di aver violato l’articolo 7, commi 1 e 2 del Codice di giustizia sportiva. In particolare, quattro giorni prima dell’incontro del 19 maggio scorso valevole per la serie B tra Spezia (società nella quale ha giocato fino al 2016) e Parma, il giocatore avrebbe inviato alcuni messaggi tramite whatsapp a due colleghi avversari liguri, Filippo De Col e Claudio Terzi per un minor impegno agonistico. Il tutto, finalizzato alla promozione del Parma in serie A. Finì 2 a 0 per i gialloblù e automatica, grazie al pareggio tra Foggia e Frosinone, è stata la promozione nella massima serie del calcio italiano e dopo come per miracolo in una partita che sembrava già tutto scritto per indirizzarla verso una sola direzione quasi a ringraziare del regalo fatto con la mancata vittoria e la promizone diretta dei ducali arriva la finale palyoff, guarda caso da un arbitro con rapporti di lavoro con membri della società ciociara , comportamenti sleali ed antisportivi , invasione di campo ed interruzione della partita senza che sia mai finita mancando ancora il triplice fischio finale tutte cose che compaiono magicamente nel referto , ovviamente ritenuto falso da tutti i tifosi italiani disgustati anche dalla vergogna vista in campo compreso il rigore non dato che ha cambiato radicalmente il corso della partita .
Secondo la Procura si tratta di un chiaro tentativo di non impegnarsi da parte di alcuni giocatori liguri prima di una partita che era decisiva per la promozione in serie A del Parma, lasciandoli alla fine vincere. E qui arriva anche lo strano rigore tirato fuori da Gilardino… ma fare intervenire anche per questo l’ufficio inchieste no ?.
All’udienza oltre all’avvocato difensore del club emiliano, Edoardo Chiacchio, è presente anche lo stesso giocatore che ora rischia una lunga squalifica, Calaiò. L’udienza è pubblica, mentre nel pomeriggio proseguirà a porte chiuse .
Ma in realtà sono due i casi trattati e l’altro riguarda il Chievo e Cesena peraltro quest’ultimo ormai fallito, che non esiste ormai giuridicamente e sportivamente più, entrambi accusati di aver creato plusvalenze fittizie con una serie di scambi di giocatori ampiamente documentate .
Sarebbero in arrivo pesanti richieste di penalizzazioni sia per Parma che per Chievo e il Palermo adesso chiede solo che si applichi la legge con ovviemante se sarà fatto la certezza di essere ripescato in serie A.
Alla fine questa sera dunque potrebbe essere riscritto l’elenco delle squadre partecipanti alla serie A eliminado quelle che ormai è opinione di tutta Italia hanno mantenuto o raggiunto la serie A truccando le carte ed in questo anche il Frosinone ha qualche scheletro nell’armadio mentre l’arbitro la penna andrebbe radiato perchè o è stato in malafade o è un incapace ed in entrambi i casi, scelga lui, andrebbe allontanato definitivamente dalla Aia altro che promuoverlo in serie A … !
Il tutto potrebbe quindi portare ad annullare sia la promozione dei ducali in A che la salvezza dei clivensi.
Ovviamente, oltre al Palermo, in attesa di conoscere l’esito del processo sportivo c’è anche il Crotone classificatosi al termine del campionato di serie A scorso al terz’ultimo posto.
Il Palermo è stato ammesso come parte interessata al procedimento sportivo davanti al Tribunale federale nazionale della Federcalcio. Il Tfn, presieduto da Mario Antonio Scino, ha accolto l’istanza della società siciliana in quanto, qualora il Parma dovesse essere penalizzato, “portatrice di un interesse diretto per la posizione di classifica e per aver disputato la finale di playoff”.
Il tribunale ha invece ritenuto inammissibile l’istanza di ammissione presentata dal Venezia.
Poco dopo le 12 sono arrivate le richieste della procura federale: solo una penalizzazione di due punti al Parma nello scorso campionato o, in subordine, sei punti nel prossimo campionato di A. Per Calaiò è stata invece chiesta una squalifica di 4 anni e mezzo e sanzione di 50mila euro.
Dalla quantificazione della penalità, nel caso di condanna, passa il futuro del Parma: con -1 conserva la massima serie, da -2 in giù ritorna in B, a tutto vantaggio – classifica 2017-18 alla mano – del Palermo. Ripetiamo che in realtà i -2 farebbero scivolare il Parma dietro a Frosinone e Palermo.
Ricordiamo che la richiesta di 6 punti nel prossimo campionato cozza contro la norma che è chiarissima che la penalizzazione deve scontarsi nella scorsa stagione, perché la pena sia realmente afflittiva.
Cosa è un’altro gioco delle tre carte per frodare la legge ? inventandosi regole che non esistono o come Frosinone fare finta di niente come ha fatto l’arbitro La Penna che guarda caso non ha visto, non ha sentito e non ha parlato in questo caso scritto ….. in perfetto stile mafioso ….. speriamo di sbagliarci ….
L’udienza è attualmente sospesa. Il Palermo come detto intanto è stato ammesso come terzo controinteressato, mentre il Venezia è stato escluso.
L’avvocato Paolo Rodella, legale di Emanuele Calaiò ovviamente contesta tutto : «Se quello è un illecito sportivo possiamo smettere tutti, chiudiamo il calcio e andiamo al mare, perchè allora tutte le partite sono illecite”. Il legale intanto sottolinea la differenza tra le inchieste passate, in cui sono comparse armi, valigette piene di soldi e altro e quella che attualmente vede coinvolto il suo assistito per dei messaggi dal tono palesemente scherzoso. “Nel caso Izzo si parlava di criminalità organizzata – spiega Rodella – di indagini della DIA, ci sono stati arresti, si è parlato di due cene conviviali da parte degli organizzatori di questa presunta combine alla quale Izzo avrebbe partecipato. È stato prosciolto. E la Procura Federale non ha impugnato la sentenza di proscioglimento. Allora questo è un po’ l’indignazione mia rispetto a questa storia. Prima non impugna quella sentenza, e poi viene a deferire Calaiò. Avrebbe dovuto chiedere scusa a Calaiò per queste accuse infamanti. Richiedo il proscioglimento assoluto, o in ultima sede derubricazione ad articolo 1»